Previdenza complementare:
- Volontaria: il lavoratore può scegliere se aderire ad una forma pensionistica complementare;
- A capitalizzazione individuale: i versamenti confluiscono in conti individuali intestati ai singoli iscritti e vengono investiti. Al momento del pensionamento sono restituiti, con i rendimenti maturati con gli investimenti, in forma di prestazione pensionistica aggiuntiva o di capitale, qualora non si raggiungessero importi che possano determinare la conversione di capitale in rendita;
- A contribuzione definita: si sa quanto si versa, ma la prestazione finale dipende dalle somme versate e da quanto ha reso il loro investimento;
- Gestita da soggetti ed enti di diritto privato.
Previdenza obbligatoria:
- Negli anni Novanta si sono ridotte le pensioni e il metodo utilizzato per il calcolo delle pensioni è quello del sistema contributivo, vuol dire che la pensione è determinata solamente dai contributi versati nell’arco della tua vita lavorativa, mentre precedentemente, il sistema era retributivo, cioè avevi la tua pensione in base al tuo reddito. In seguito a questo nuovo ricalcolo le istituzioni hanno dato vita a una serie di provvedimenti per sostenere le pensioni private e la previdenza complementare, che può garantire le risorse sufficienti per mantenere un tenore di vita appropriato. Comunque fai attenzione perché la rivalutazione del tuo conto obbligatorio INPS si rivaluta in base al PIL nazionale, quindi in momenti di stagnazione economica, il tuo montante non si rivaluta o addirittura potrebbe decrementare come valore.
- Gestita dall’Inps o dalle casse professionali